Come si scrive un libro autobiografico? Ti serve un’agenzia di ghostwriter

Scrivere un’autobiografia è uno dei gesti più potenti che si possano fare: significa prender in mano la propria storia, metterla nero su bianco e decidere quali capitoli lasciare al mondo. Ma è anche un lavoro lungo, intenso, spesso faticoso dal punto di vista emotivo e tecnico.

Per questo sempre più persone si chiedono:

“Posso davvero scrivere da solo la mia autobiografia? O mi serve un ghostwriter?”

In questo articolo vediamo:

  • cosa rende davvero forte un libro autobiografico;

  • quali sono le difficoltà più comuni;

  • alcuni esempi di autobiografie di successo;

  • perché lavorare con una squadra di ghostwriter professionisti può fare la differenza;

  • e come può aiutarti, in concreto, Storywriting.eu, agenzia specializzata in autobiografie, romanzi e storie aziendali.

Perché scrivere un libro autobiografico

Le motivazioni possono essere tante:

  • lasciare una traccia ai figli o ai nipoti;

  • raccontare un percorso di malattia, rinascita, cambiamento;

  • fissare la storia di un amore, di una famiglia, di un’impresa;

  • trasformare un vissuto difficile in qualcosa che possa aiutare altri;

  • dare una forma narrativa a un diario o a ricordi sparsi.

Qualunque sia il motivo, una cosa è certa: un’autobiografia non è un semplice elenco di eventi, ma un racconto costruito, con una struttura narrativa, una voce, un messaggio.

Le difficoltà (vere) di chi prova a farlo da solo

Molte persone iniziano con entusiasmo ma poi si bloccano. Di solito succede per almeno una di queste ragioni:

1. Non sai da dove cominciare

Infanzia? Un evento traumatico? Il lavoro? L’amore? Spesso la vita non segue una trama “ordinata”, ma il lettore sì: ha bisogno di orientarsi. Senza una struttura chiara, il testo rischia di diventare un susseguirsi di episodi scollegati.

2. Sei troppo dentro alla storia

Quando sei coinvolto emotivamente, è difficile capire cosa interessa davvero al lettore e cosa è significativo solo per te. Il risultato può essere un libro o troppo “chiuso”, o al contrario dispersivo.

3. Mancano tecnica e tempo

Una buona autobiografia richiede:

  • capacità di gestire tempi narrativi e flashback;

  • cura di ritmo, dialoghi, descrizioni;

  • revisioni multiple.

Non è questione di “essere intelligenti”: è un mestiere. E occupa decine, a volte centinaia di ore.

4. È emotivamente impegnativo

Riaprire certi cassetti fa bene, ma può anche far male. Avere accanto una persona esterna, professionale, ti permette di attraversare quei passaggi con più sicurezza, senza sentirti solo.

Ed è qui che entra in gioco il ghostwriter.

Che cos’è (davvero) un ghostwriter

Il ghostwriter non “si inventa” la tua storia. Fa l’opposto: ti aiuta a raccontarla al meglio, rispettando la tua voce, i tuoi ricordi, la tua sensibilità.

In pratica:

  • ti intervista e ti ascolta in profondità;

  • organizza cronologicamente e tematicamente il materiale;

  • trasforma le tue parole in capitoli scorrevoli e coerenti;

  • cura stile, ritmo, dialoghi, descrizioni;

  • rivede il testo insieme a te finché ti riconosci in ogni pagina.

È il tuo “traduttore narrativo”: tu porti la vita, lui porta il mestiere.

Autobiografie di successo: cosa hanno in comune?

Se guardiamo ad alcune autobiografie molto amate dal pubblico, troviamo elementi ricorrenti:

  • “Becoming. La mia storia” di Michelle Obama
    Non è solo il racconto di una First Lady: è il percorso di una ragazza di Chicago che costruisce la propria identità passo dopo passo. Voce personale, dettagli concreti, grande cura nella struttura.

  • “Open” di Andre Agassi
    Un campione mondiale di tennis che confessa di odiare il tennis: il libro funziona perché è onesto, vulnerabile, racconta luci e ombre di una vita apparentemente “perfetta”.

  • Biografie di imprenditori e figure pubbliche
    Molte sono scritte con o da ghostwriter professionisti: il protagonista mette la storia, il professionista la trasforma in un racconto leggibile, forte, spesso anche divulgativo (sul business, sullo sport, sulla società).

Cosa impariamo da questi esempi?

  1. Non basta avere una vita interessante.

  2. Serve un progetto narrativo preciso.

  3. Spesso, dietro c’è il lavoro silenzioso di un ghostwriter.

Le fasi di scrittura di un’autobiografia (fatta bene)

Che tu lo faccia da solo o con un’agenzia, i passaggi chiave sono sempre questi:

1. Definire il perché e il per chi

  • Vuoi regalare il libro solo alla famiglia?

  • Vuoi proporlo a un editore?

  • Vuoi usarlo nel tuo lavoro (coaching, formazione, impresa)?

Lo scopo cambia tono, linguaggio e profondità.

2. Raccogliere i materiali

  • diari, lettere, mail, messaggi;

  • foto, documenti, referti, vecchi articoli di giornale;

  • testimonianze di persone importanti.

Tutto questo alimenta la memoria e aiuta a evitare errori.

3. Disegnare la struttura

  • lineare (dall’infanzia a oggi);

  • tematica (capitoli per argomenti: famiglia, lavoro, malattia, viaggi…);

  • a incastro (parti dal “punto zero” – un evento chiave – e poi torni indietro).

La struttura è lo scheletro su cui regge tutto il libro.

4. Trovare la voce

È la cosa più delicata: vuoi un tono intimo? ironico? più “letterario” o più semplice e diretto?

Un buon ghostwriter sa calibrare il registro in modo che tu ti riconosca e il lettore ti senta autentico.

5. Scrittura e revisioni

Si procede per capitoli:

  1. bozza;

  2. confronto con te;

  3. aggiunte, correzioni, precisazioni;

  4. revisioni di stile e di coerenza.

Alla fine, si passa a editing, correzione di bozze e, se serve, impaginazione per stampa o ebook.

Perché affidarsi a un’agenzia di ghostwriter (e non al “cugino che scrive bene”)

Lavorare con un’agenzia specializzata ti garantisce:

  • professionalità strutturata: metodo, tempistiche, contratti chiari

  • team dedicato: scrittore, editor, project manager, se serve anche consulente grafico o per il self publishing

  • continuità: se un professionista ha un imprevisto, il progetto non si ferma

  • riservatezza: accordi di confidenzialità e gestione seria dei materiali sensibili

  • esperienza: chi scrive autobiografie tutti i giorni conosce trappole, dubbi, blocchi tipici – e sa come superarli.

Ed è esattamente qui che entra in gioco Storywriting.

Storywriting: la nostra squadra di ghostwriter per autobiografie, romanzi e storie aziendali

Se ti stai chiedendo “Come faccio a trasformare la mia vita in un libro vero?”, la risposta è: non devi farlo da solo.

Storywriting.eu è una squadra di ghostwriter italiani specializzati in:

  • autobiografie;

  • romanzi di finzione o basati su storie vere;

  • storie aziendali e libri d’impresa.

Lavoriamo con:

  • persone che vogliono raccontare un percorso di vita (famiglia, lavoro, malattia, emigrazione, rinascita);

  • professionisti che desiderano un libro per consolidare la propria autorevolezza;

  • aziende che vogliono trasformare la loro storia in uno strumento di identità e comunicazione.

Come lavoriamo (in pratica)

  1. Primo contatto e ascolto
    Ci racconti chi sei, cosa vorresti scrivere e a chi è destinato il libro. Capire bene lo scopo è il nostro punto di partenza.

  2. Proposta di progetto
    Prepariamo un percorso su misura: numero di capitoli, metodo di raccolta dei materiali, tempistiche, preventivo chiaro.

  3. Interviste guidate
    Non devi “sapere scrivere”: devi solo raccontare. Ti facciamo domande mirate per far emergere episodi, emozioni, dettagli che danno carne alla storia. Le interviste possono essere dal vivo o online.

  4. Trascrizione e costruzione della trama
    Dalle interviste ricaviamo una struttura narrativa: capitoli, snodi chiave, ritmo.

  5. Scrittura ghostwriting
    Un ghostwriter dedicato trasforma il materiale in capitoli veri e propri, con uno stile adatto a te e al tuo pubblico.

  6. Revisione condivisa
    Ti inviamo i capitoli man mano: li leggi, correggiamo insieme nomi, dettagli, sfumature emotive. Finché ti ci riconosci al 100%.

  7. Editing finale e supporto alla pubblicazione
    Possiamo aiutarti a:

    • rifinire il testo per proporlo a editori o agenzie;

    • preparare una versione di pregio per la famiglia;

    • oppure impostare un percorso di self publishing (copertina, impaginazione, quarta di copertina).

Quando ha senso contattare Storywriting?

Ecco alcuni segnali che indicano che potremmo esserti utili:

  • hai provato più volte a iniziare il libro, ma ti blocchi sempre allo stesso punto;

  • hai paura di “fare torto” a qualcuno raccontando certi episodi e non sai come gestirli sulla pagina;

  • senti che la tua storia è importante, ma non sai se “basta” per un libro;

  • vorresti un risultato curato, non un semplice fascicolo di ricordi;

  • hai poco tempo e tante cose da dire.

In tutti questi casi, un percorso guidato con un ghostwriter professionista ti fa risparmiare tempo, energia e frustrazione, e ti permette di arrivare a un libro che non avresti mai ottenuto da solo.

Come iniziare: il primo passo concreto

Se dentro di te senti che è arrivato il momento di raccontare la tua storia, il passo più semplice è questo:

  1. metti per iscritto in poche righe perché vuoi farlo e per chi;

  2. raccogli i materiali che hai già (foto, appunti, mail, diari);

  3. contatta Storywriting.eu e raccontaci a grandi linee la tua idea.

Da lì, costruiamo insieme il percorso:

  • che tipo di libro;

  • quale tono;

  • quanta parte della tua vita raccontare;

  • tempi e modalità.

In conclusione

Scrivere un libro autobiografico è un atto di coraggio e di cura verso sé stessi e verso gli altri. Non è un esercizio di ego, ma un modo di mettere ordine, dare senso, lasciare una traccia.

Puoi provarci da solo, certo.

Oppure puoi scegliere di farti affiancare da una squadra di ghostwriter professionisti, come quella di Storywriting, che ogni giorno trasforma vite vere in libri capaci di emozionare, ispirare e restare.

Se senti che “è il momento”, noi siamo qui per aiutarti a far andare le parole dove da soli non arrivano.

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Il ghostwriter: lo scrittore su commissione che scrive la tua storia